… oggi più che mai!
La nostra professione, come quella dell’ingegnere o del geometra e di gran parte delle categorie di lavoratori autonomi, sta attraversando un periodo complesso sotto diversi aspetti.
Il più evidente e recente è la grave crisi economica che negli ultimi anni ha ridimensionato drasticamente sia le occasioni di lavoro sia i margini di guadagno, a cui fa seguito una domanda divenuta sempre più esigente e selettiva, se non arrogante, in cui, il più delle volte, è solo il costo del tuo onorario che fa decidere il cliente. In più, la facilità con cui oggi è possibile reperire informazioni su internet, consente al cliente, di arrivare da noi credendo di conoscere già il nostro valore, utilizzando tali dati contro di noi, nel tentativo di sminuirci.
Ci troviamo spesso davanti ad un paradosso dove, se da un lato il cliente pretende di più, dall’altro è disposto a spendere di meno a causa delle ridotte disponibilità economiche conseguenziali alla crisi.
Tutto ciò impone ai professionisti di fare i conti con un aspetto della loro attività al quale non avevano mai dato peso: la competitività, che diviene sempre più ardua anche a causa della presenza sul mercato di un numero elevato di tecnici che offrono gli stessi servizi a prezzi molto ridotti. Ricordo ancora quando, in occasione del rilascio del tesserino di iscrizione all’Ordine degli Architetti, l’allora presidente ci ribadì quanto fosse importante, soprattutto per noi giovani, non svalutare il lavoro che saremmo andati a fare nel prosieguo della nostra attività, per non sminuire il nostro ruolo e perdere di credibilità… Qualche anno dopo, il decreto Bersani ha addirittura stabilito che le tariffe non avevano più ragione di esistere, in virtù di un regime concorrenziale a tutto favore del cliente finale… ma a totale svantaggio nostro!
Ed i risultati sono quelli a cui assistiamo ogni giorno… lavori progettati con sufficienza, seguiti poco e realizzati male, con le conseguenze immaginabili di contenziosi e danni di immagine che hanno portato, molte volte, a screditare la nostra professione. Oppure produrre lavori dove andiamo sempre a rimetterci… In virtù di quanto sopra descritto, sono sempre più convinto che, a parità di capacità progettuale, occorra sempre più orientarsi su una visione della qualità da applicare a tutti gli aspetti della nostra professione.
Qualunque azione si voglia intraprendere per accrescere la competitività in ambito professionale non può prescindere da due aspetti fondamentali: l’organizzazione del lavoro proprio e dei collaboratori interni ed esterni e l’assicurazione della qualità delle prestazioni rese.
Visione della qualità
Con tutte le innovazioni a cui assistiamo oggi in campo edilizio, diventa essenziale, soprattutto da parte dei più giovani, la ricerca di settori di competenza più specializzati e meno inflazionati. Il professionista di oggi e del futuro dovrà aprirsi a nuove conoscenze, anche in ambito manageriale, che consentano di rispondere in maniera adeguata ai temi legati all’incalzante innovazione tecnologica.
Si intende quindi suggerire agli Studi Professionali un modello organizzativo che può costituire un supporto efficace, a prescindere dalla loro dimensione.
Tralasciando gli studi di grossa dimensione che, si presume per il loro bene, dovrebbero essere già dotati di un sistema di organizzazione interna di livello superiore, se non della certificazione della qualità vera e propria, si vuole considerare qui la casistica, molto più grande e capillare, si parla di oltre il 90% degli studi tecnici italiani, di quelli di piccola dimensione, composti da pochi componenti.
PER UNO STUDIO PICCOLO UN SISTEMA QUALITÀ È PERSINO PIÙ UTILE CHE PER UNO GRANDE
Uno studio piccolo non può avere al suo interno, per ovvi motivi, molte competenze, per cui per restare sul mercato deve specializzarsi in un settore oppure collaborare con altri tecnici su discipline diverse dalle proprie. In ogni caso è necessario che la collaborazione con i colleghi avvenga in modo efficiente, parlando lo stesso linguaggio e utilizzando procedure simili alle proprie.
Procedure standardizzate
In sostanza un sistema qualità non è altro che questo: una buona organizzazione codificata in un insieme di procedure/istruzioni di lavoro certe e verificabili, conformi allo standard comune europeo.
Le procedure standardizzate consentono di ridurre i costi dello studio. Nella nostra attività spesso utilizziamo documenti già creati apportando quelle modifiche necessarie a personalizzarli per la pratica in esame. Immaginiamo questa procedura per tutti i documenti e per le modalità di esecuzione degli stessi, aggiungendo la verifica dei risultati ottenuti e abbiamo un sistema qualità… forse questa visione è troppo semplicistica ma la realtà non è proprio molto distante.
Ma per uno studio di piccole dimensioni, con una gestione quasi familiare, ha la sua convenienza? In fondo, chi ha rapporti con il cliente è la stessa persona che imposta il lavoro… il titolare riunisce in un’unica persona sia la funzione tecnica che quella commerciale, semplificando molto la difficoltà di far convivere in maniera efficace questi due aspetti presenti distintamente nelle imprese maggiori. Per non parlare poi di chi adotta già la pratica di utilizzare i documenti di altre commesse per risparmiare sul tempo, per cui sembrerebbe non trovare molta convenienza nell’adozione di un sistema qualità.
Il problema è che non basta avere già una qualche parvenza di organizzazione dello studio tecnico per ottenere benefici che si traducano in un processo efficace ed efficiente. Si parla di sistema qualità perché si tratta di un complesso organizzato di procedure ed istruzioni, collegate tra loro dai documenti che lo compongono, tese al compimento di un progetto.
Per cui, valuta quello che ti propongo, utilizzalo nella tua pratica quotidiana e verifica i benefici che potresti ottenere… sarò felice se potrò esserti stato di aiuto!