Come evitare salti nel buio.
Tra i compiti del progettista c’è quello di supportare il cliente nella scelta dell’impresa che realizzerà i lavori. È un compito delicato in quanto sarà tua cura aiutare il cliente a valutare le imprese chiamate a partecipare all’appalto dei lavori.
A meno che il tuo cliente non abbia già le idee precise su chi dovrà realizzare le opere, le situazioni in cui solitamente mi sono imbattuto sono le seguenti:
- Il cliente ti chiede di trovare due-tre imprese tra le quali scegliere
- Il cliente vuole che ti occupi della scelta dell’impresa
Il primo caso riguarda il cliente, che non conosce nessuna impresa, ma che ha intenzione di confrontare le offerte, con lo scopo principale di risparmiare il più possibile sull’importo delle opere.
Le imprese che chiamerai solitamente hanno già lavorato con te o magari hanno buone referenze, pertanto parti già da un certo margine di sicurezza. La tua buona parola risulta determinante per la scelta. Potrebbe, però, capitare che anche il tuo cliente ti proponga un’impresa, perché, magari, ha servito un parente o un amico e vuole avere la possibilità di confrontarla con quelle chiamate da te.
Prima di fargli pervenire i documenti per la valutazione del progetto e dei costi, sarebbe opportuno incontrarlo per valutarne la serietà, in maniera tale da “fargli una fotografia”, attraverso una serie di domande, e potersi già fare un’idea sulla sua professionalità.
Prima di invitare qualsiasi impresa o lavoratore autonomo a partecipare all’appalto è fondamentale che tu verifichi, ai sensi dell’art. 90, comma 9, D.lgs n. 81/08:
in caso di lavori affidati ad impresa
- Certificato di iscrizione alla Camera di Commercio, Industria e Artigianato con oggetto sociale inerente alla tipologia delle opere da eseguire;
- Documento Unico Regolarità Contributiva “DURC”
- Autocertificazione resa dal legale rappresentante dell’impresa esecutrice in ordine al possesso dei requisiti di idoneità tecnico-professionale previsti dall’allegato XVII, punto 1, del citato D.Lgs.
- Dichiarazione resa dal legale rappresentante dell’impresa esecutrice relativa al contratto collettivo applicato;
in caso di lavori affidati a lavoratori autonomi
- Certificato di iscrizione alla Camera di Commercio, Industria e Artigianato con oggetto sociale inerente alla tipologia delle opere da eseguire
- Documento Unico Regolarità Contributiva “DURC”
- Autocertificazione resa dal legale rappresentante dell’impresa esecutrice in ordine al possesso dei requisiti di idoneità tecnico-professionale previsti dall’allegato XVII, punto 2, del citato D. Lgs.
Verifica se è presente la polizza assicurativa RC che, per legge, le imprese edili sono obbligate da avere. Questa polizza copre tutti i danni a cose e persone che possono verificarsi in cantiere durante i lavori. Se poi la polizza prevede anche la “copertura postuma”, cioè quella successiva alla fine dei lavori, si può stare molto più tranquilli.
Le imprese “speciali”
Se le imprese le consigli tu, sicuramente hai già lavorato con loro, quindi non potrai che esserti trovato bene con loro e aver riscontrato la loro serietà professionale, ma se il cliente vuole affidarsi a qualcun’altro solo perché, ad esempio, colpito da una pagina pubblicitaria o consigliato da amici o parenti, potresti trovarti davanti a queste tipologie di imprenditore. Vediamole insieme.
L’IMPRENDITORE AVVENTURIERO
Con la crisi del mercato del lavoro, molte imprese negli ultimi anni, hanno cominciato ad uscire dalla loro città. Le criticità al quale potremmo andare incontro se capitassimo con questa tipologia di impresa sono due e non di poco conto.
In primo luogo dovremo fare attenzione a capire, prima della contrattualizzazione, se l’impresa dispone di tutti i mezzi, se è a conoscenza di dove rifornirsi di materiali edili, di dove far dormire i propri dipendenti, se le distanze sono tali da non permettere il ritorno a casa a fine giornata, così da riuscire a rispettare quanto concordato. E se dopo cinque anni si dovessero presentare delle crepe sui muri, magari per lavori non eseguiti a regola d’arte, dove andremo a cercare l’impresa?
Importante in ambo i casi chiedere provenienza, scelte imprenditoriali, e organizzazione messa in atto.
L’IMPRENDITORE CAPACISSIMO
Di questi sembra che ce ne siano tanti in giro, per poter avere la giusta attenzione e essere scelto, questo appaltatore promette quello che non può e non ha!
Rientrano in questa categoria quelli che promettono oboli, favori e regalie varie. Presta massima attenzione a questi soggetti perché potresti passare guai seri, in quanto mettersi d’accordo con loro ti fa complice delle loro malefatte e, soprattutto, si è sempre sotto schiaffo.
Approvando lavorazioni o materiali non conformi, oppure opere realizzate non a regola d’arte, potresti rischiare molto in termini di professionalità ed, infine, perdere di credibilità.
L’IMPRENDITORE PROGETTISTA
Mi è capitato, in alcune occasioni, di avere a che fare con imprenditori che durante l’esecuzione dei lavori, in maniera autonoma, prendevano decisioni difformi dal progetto e da quelle impartite da te durante i sopralluoghi.
Addirittura che parlavano con il cliente volendo travalicare il tuo ruolo perché non erano d’accordo con le tue scelte progettuali. Prendilo da parte e fagli capire con fermezza, dopo aver chiarito i motivi di tale comportamento, che il progetto è frutto di un lavoro molto attento, che è stato ponderato e approvato dal cliente e che non si può modificarlo senza le opportune verifiche, rischiando di ottenere un risultato scadente o non conforme al livello qualitativo richiesto.
Alcune imprese, invece, con l’intenzione di ingraziarsi la tua benevolenza, perché magari ti hanno visto ingolfato da molte pratiche, ti propongono di aiutarti nella progettazione, con tecnici interni o collegati all’impresa, per ottenere in cambio un aiuto per acquisire i lavori.
Questa metodologia potrebbe prendere piede perché trova terreno fertile tra i molti tecnici ultra saturi di lavoro. In questo caso chi è scorretto sei tu che firmi un progetto non tuo, ricevendolo gratuitamente in cambio del lavoro. Discorso analogo a quanto detto in precedenza, che siano denari o progetti regalati non cambia nulla.
L’IMPRENDITORE STRESSATO
Potrebbe succedere di avere a che fare, una volta cominciati i lavori, con un imprenditore stressato, soggetto alla sindrome da Burnout. Questo è l’esito patologico di un processo stressogeno che colpisce, in varia misura, operatori impegnati quotidianamente e ripetutamente in attività che comportano relazioni interpersonali.
Il Burnout provoca esaurimento emotivo, depersonalizzazione, un atteggiamento spesso improntato al cinismo e un sentimento di ridotta realizzazione personale. L’imprenditore tende a sfuggire l’ambiente lavorativo assentandosi sempre più spesso e lavorando con entusiasmo ed interesse sempre minori, fino a provare frustrazione e insoddisfazione, nonché una ridotta empatia nei confronti delle persone delle quali dovrebbe occuparsi.
Questa patologia si accompagna spesso ad un deterioramento del benessere fisico, a sintomi psicosomatici come l’insonnia e psicologici come la depressione. I disagi si avvertono dapprima nel campo professionale, ma poi vengono con facilità trasportati sul piano personale: abuso di alcol, uso di sostanze psicoattive ed il rischio di suicidio sono elevati nei soggetti affetti da questa patologia.
L’IMPRENDITORE INGOLFATO
In periodi di crisi per l’edilizia è difficile trovare un appaltatore che rinunci al lavoro. Sono pochi gli imprenditori a cui si può sentir dire “mi dispiace, non posso fare questo lavoro, sono troppo pieno di impegni”.
Con la paura di perdere clienti, lavora più delle ore consentite, a volte anche di sabato e domenica, ma piuttosto non dice mai di no, rischiando di ritrovarsi stressato o di cominciare a dare buca a clienti a cui ha già iniziato i lavori. Oppure si trova a mandarti altre imprese a fare il lavoro, o a realizzarli di fretta e male.
Questo è un grosso problema che si riflette negativamente sull’esecuzione dei lavori perché, non riuscendo a seguire contemporaneamente tutti i cantieri, l’appaltatore si troverà ad abbassare il livello qualitativo di ogni lavoro intrapreso con danni incalcolabili dal punto di vista economici e di immagine. Ho visto personalmente imprese di questo tipo fallire in poco tempo.
Come comportarti, allora?
Per concludere, se l’impresa non la conosci, informati fra i tuoi colleghi se hanno mai lavorato con lei, e fatti consegnare un elenco di lavori effettuati negli ultimi anni, le cosiddette “referenze” così da verificare la bontà e non incappare in problematiche da cui poi sarà difficile uscirne…